Il libro di Gutenberg

Chi lo avrebbe mai letto? Nessuno ovviamente, a parte lui. Non aveva scelta in fondo, mosso com’era da curiosità e deformazione professionale. Il signor Gutenberg, come lo chiamavano i ragazzi del paese ironizzando sulla sua età e il suo ruolo, teneva in mano quel libro come se fosse un essere in fin di vita. Con le dita nodose lo rigirava delicatamente. Avrebbe voluto salvarlo, ma era ormai troppo tardi. L’unica cosa che poteva fare era onorarne il ricordo, come si farebbe con un parente passato a miglior vita. Per farlo, però, doveva conoscerlo.

La copertina, stranamente, non riportava titolo e autore. Questo particolare rese il libro ancor più interessante agli occhi dell’uomo, che aprì il volume. Rimase colpito dal trovare un appunto scritto sulla prima pagina. Non leggete questo libro, diceva la nota, e non distruggetelo o sarà peggio per voi. Nessuna firma. Ignorò quelle parole: opera di un burlone, pensò. Sfogliò le pagine ingiallite. I caratteri esili, quasi evanescenti. Fantasmi di parole sul punto di sparire, per sempre. Il tempo avrebbe fatto il resto, fino a liberare il libro dalla sua stessa anima. Una lenta e lunga agonia che portava alla morte.

Non si domandò come, quando o perché quel libro fosse finito lì, nel baule della cantina di casa. La memoria non lo aiutava di certo, ma era convinto di non averlo mai letto, acquistato o ricevuto in regalo. Tutto questo aveva poca importanza perché ora voleva leggerlo e voleva farlo subito. Entro quella sera stessa, si disse, doveva finirlo. Sentiva dentro di sé come un richiamo, un’urgenza, qualcosa che non aveva mai provato. Non poteva aspettare un secondo di più. Salì le scale con una tale energia che si stupì di sé stesso.

Le lancette dell’orologio battevano il ritmo. La musica del tempo, come a lui piaceva definirla, era la sua unica compagna di vita, oltre ai libri ovviamente. L’uomo leggeva attraverso i suoi occhiali, seduto sulla poltrona imbottita posta al centro del piccolo salotto. Il libro era spesso e i caratteri molto piccoli. L’età e la vista non aiutavano, ovviamente, ma sentiva un fuoco ardergli dentro che continuava a crescere, parola dopo parola. Nessun uomo avrebbe mai potuto finire di leggerlo in una sola notte.

L’uomo si risvegliò col libro sul petto. L’angoscia e la paura lo assalirono. Credeva di non essere riuscito nell’impresa, fino a quando non sollevò il manoscritto e vide l’ultima pagina. Ricordava, ora. Ricordava di averlo finito, ma incredibilmente aveva dimenticato tutto. La trama, i personaggi, l’intreccio. Non aveva memoria di quel che era narrato nel libro. L’anziano pensò che l’età iniziasse a fargli brutti scherzi. Guardò fuori dalla finestra: la luce del mattino si proiettava sul pavimento del salotto. Diede un’occhiata all’orologio da taschino. Era tardi, ma forse era ancora in tempo per aprire in orario.

Quel che vide lungo la strada lo sconvolse. Conosceva bene i suoi concittadini. Tutti, nemmeno uno, era riuscito a sfuggire ai suoi occhi, grazie al suo lavoro. Quel che vide negli occhi dei passanti era molto più di quel che sapeva su di loro. Erano diventati come i suoi adorati libri. Poteva aprirli e leggerli, fino all’ultima riga. Scrutare indisturbato nel profondo delle loro anime. Improvvisamente aveva accesso alle informazioni più riservate: desideri ardenti e segreti inconfessabili. Nessuno, nemmeno il parroco del paese, avrebbe mai potuto conoscerli così a fondo. Accelerò il passo, sconvolto da quel che stava accadendo. Voleva raggiungere la meta, dove sarebbe stato al sicuro.

Quando il signor Gutenberg aprì la porta della biblioteca venne assalito. Tutta la conoscenza del mondo e le storie narrate dall’uomo, racchiuse nei libri sugli scaffali, lo travolsero come un uragano. Il bibliotecario cadde sulle ginocchia malferme mentre la mente andava in sovraccarico. Le forze lo abbandonarono e la testa incontrò il pavimento. Chiuse gli occhi e non li aprì mai più.

Tema: Lettura
Nome del concorso: La lettura
Indetto da: Masedomani.com